La NUOVA ERA del Counseling Filosofico
Il Counseling Filosofico SSCF
ha oggi raggiunto una piena maturità, soprattutto nel confronto con altre realtà oggi presenti nel mondo. Nonostante le varie vicissitudini affrontate nella nostra storia il nostro Counseling è cresciuto fino ad avere una forma unica e consolidata.
È da notare che la maturità e profondità di un Counselor Filosofico non risiede tanto nella varietà di tecniche e strategie di lavoro precostituite e standardizzate, cosa tanto richiesta da una società e una cultura veloce e diretta, ma così anche superficiale, bensì in un modo di pensare e di orientare il pensiero, nella capacità di vedere e nell’aiutare a vedere, nel riuscire a comprendere e nell’aiutare a comprendere. Come più volte detto l’arte del Counseling Filosofico sta nell’artista che lo conduce e nel lavoro che riesce a produrre più che in protocolli di intervento riproducibili, propri dell’approccio detto scientifico.
Non ho mai creduto in orientamenti che prescrivono tecniche, modelli e strategie quali pratiche sicure ed affidabili per interagire con l’uomo e i suoi problemi. Credo che un Counseling Filosofico maturo debba basarsi sulle abilità di un professionista che riesce a porsi di fronte ai problemi con la giusta lucidità e comprensione.
La formazione del Counselor Filosofico deve quindi essere globale, comprendendo una conoscenza teorico-pratica ad ampio raggio ma anche e soprattutto un processo di sensibilizzazione e crescita interiore che aspiri ad una forma moderna di saggezza.
Una tecnica senza un professionista maturo è una tecnica vuota e solo un professionista solido e consapevole è in grado di usare metodi in modo efficace ed intelligente.
Questa maturità e consapevolezza viene da una formazione personale, su se stessi, da un lavoro che nasce da un confronto e da una continua messa in discussione, dall’assenza di certezze assolute e dall’apertura ad uno spirito costante di ricerca: da quello che definisco “atteggiamento filosofico”, argomento da me trattato a lezione ormai da molti anni come aspetto fondamentale ed essenziale del Counseling Filosofico e che in questo numero ripropongo come articolo. È infatti in questa modalità di pensare e vedere, di comprendere ed agire che viene a caratterizzarsi il filosofico del nostro counseling. È perciò un qualcosa non di tecnico o scientifico bensì di artistico e creativo. Capire ed entrare nell’atteggiamento filosofico diretto alle situazioni pratiche e concrete dell’esistenza richiede tempo, esercizio, confronto, studio infine anche una dose di umiltà e disponibilità. Spesso mi domandano perché un corso di formazione in Counseling Filosofico debba durare tre anni quando le stesse lezioni, se concentrate, potrebbero essere svolte in tre mesi. Oltre a motivazioni formali un motivo è proprio quello di consentire un processo di maturazione che non si limiti ad un ascolto o frequentazione passiva di lezioni o tecniche ma consenta una crescita personale ed interiore del Counselor Filosofico. E questa di certo non può avvenire in pochi mesi.
Nello stesso modo una Scuola deve crescere nel tempo, non tanto come notorietà o diffusione, ma anche e soprattutto come profondità e solidità nelle idee e nello spirito che la caratterizzano.
Quando nel 1999 ho iniziato a cercare contatti nel nostro paese pochi conoscevano l’esistenza del Counseling Filosofico e da subito ho avuto grande accoglienza entusiasmi. In realtà questo approccio, o forse dovremmo dire atteggiamento, era già per me parte essenziale del mio modo di lavorare.
La nostra Scuola origina dal lavoro di un primo gruppo di studio sulla psicoterapia esistenziale ispirato al pensiero teorico-clinico di Michele Torre. L’essere stato suo allievo fin dagli inizi degli anni 80, ancora come giovane studente di medicina, proprio nel momento in cui si stava consolidando e strutturando la sua psicodinamica filosofica ed esistenziale, ha fatto sì che questa impostazione divenisse parte fondamentale del mio essere medico, psichiatra, psicoterapeuta e quindi anche counselor filosofico.
In seguito poi, negli anni della specializzazione in psichiatria, l’aver avuto come maestro Eugenio Borgna mi ha consentito di consolidare definitivamente un approccio filosofico all’uomo, alla malattia e alla cura.
Ma la consapevolezza di dover uscire dalla trappola della medicalizzazione, che tende a rendere malattia o patologia ogni evento critico o doloroso dell’esistenza, ha fatto nascere l’esigenza di trasporre questo uso pratico della filosofia anche ad ambiti che devono essere definiti normali, quali proprio quelli di cui si occupa il counseling.
Da questa prima nostra iniziativa di creare un gruppo di formazione nel Counseling Filosofico, a quel tempo unica in Italia, si sono poi progressivamente formati altri gruppi e associazioni, con diverse peculiarità, alcune di breve vita, altre con diverse intenzioni, altre ancora con impostazioni a volte confuse ed ambigue.
Nonostante tutto la nostra Scuola è sempre rimasta un punto di riferimento, con una identità ben specifica, stimata non solo in Italia ma nel mondo intero. Ciò ha fatto sì che il livello dei nostri Allievi fosse sempre più elevato producendo di conseguenza un innalzamento di tutto il lavoro prodotto nei nostri gruppi di studio.
Il Counseling Filosofico SSCF ha perciò raggiunto oggi una nuova maturità e questa rappresenta a mio modo di vedere l’inizio di una Nuova Era, un nuovo periodo della nostra cultura in cui il riconoscimento di questa pratica professionale va ben oltre questioni burocratiche o di categoria.
Il riconoscimento di una professione si fa nelle pratiche delle leggi e della politica ma anche e soprattutto sul campo, sull’immagine che viene data alla società, sull’impatto culturale che un movimento o una impostazione riesce a dare.
Il nostro mondo attuale, rigonfio di tecnica e scienza, indebolito nei suoi valori, sempre più materiali e superficiali, sembra aver perso la guida sicura che la Filosofia può dare. Il compito del Counseling Filosofico non è quindi solo quello di aiutare le persone nell’affrontare i problemi che l’esistenza pone ma forse anche aiutare lo sviluppo della cultura del nostro tempo.
* Prof. Lodovico Berra
Medico specialista in psichiatria, psicoterapeuta, direttore dell’ Istituto Superiore di formazione e ricerca in Filosofia, Psicologia, Psichiatria, ISFiPP Torino, docente di "Teoria e Metodologia della pratica filosofica" e di "Psicopatologia e Psicologia clinica" e dal 2005 è professore stabilizzato di “Psicologia Biologica e Neuroscienze” presso IUSTO Rebaudengo, sede della Facoltà di Scienze dell' Educazione, Università Pontificia Salesiana, direttore del Master di specializzazione in Counseling Filosofico, Presidente Fondatore della Società Italiana di Counseling Filosofico e della Società Italiana di Psicoterapia Esistenziale (SIPE), autore di numerosi lavori scientifici nel campo della psichiatria e della psicoterapia.
www.lodovicoberra.it