Il Counseling Filosofico nella cura della Depressione Esistenziale
La Depressione Esistenziale è una modalità depressiva non patologica, priva di cause organiche ed indipendente da particolari dinamiche psicologiche, che deriva da una particolare presa di coscienza della nostra realtà esistenziale.
Depressione esistenziale definisce quindi una condizione in cui il tono dell’ umore è orientato in senso depressivo, in modo simile alla depressione in senso classico, ma che origina da particolari riflessioni e considerazioni sull’ esistenza.
Il termine di depressione esistenziale è stato utilizzato la prima volta nel 1954 da H. Haefner per indicare una forma depressiva che non ha rapporto con precedenti traumi psichici, ma con tutto il senso della vita, e che compare quando il soggetto avverte lo sfuggire di scopi e aspirazioni.
Lo stesso termine fu poi ripreso qualche anno dopo da W.T. Winkler considerandone le possibilità di trattamento psicoterapeutico.
Binswanger, in Malinconia e Mania, riconoscerà poi la difficoltà di distinguere la tristezza come “forma esistenziale” (Daseinsgestalt) dalla depressione endogena, soprattutto nei casi particolarmente gravi.
In senso più specifico, possiamo intendere questa forma depressiva come la conseguenza della messa in discussione dei significati che dovrebbero caratterizzare l' esistenza, ed il suo conseguente svuotamento e annullamento. Il tono dell’ umore che si osserva nella depressione esistenziale è esito di riflessioni intellettuali sull’ esistenza, e non derivante da eventi o conflitti intrapsichici, come per esempio accade nella depressione nevrotica o psicogena.
Le domande sul senso della nostra esistenza, su ciò che facciamo, su ciò che siamo, sui nostri scopi, sui nostri doveri, sui perché dei nostri eventi interni ed esterni, possono comparire normalmente nel corso della vita. Di fronte a queste domande le risposte non sono mai solide e certe, ma sempre insicure e precarie se non ci viene in aiuto la fede, la fiducia in una teoria, in un sistema che ci rassicuri spiegandoci e così spegnendo le nostre ansie.
Per molti è la fuga o la negazione della domanda la soluzione. Per altri non c’ è modo di evitare l’inquietudine del dubbio e la domanda sul senso della vita si impone senza possibilità di scelta.
La crisi del senso comporta uno stato di sospensione nel nulla, nella assenza di ogni certezza e di ogni risposta e l’ esistenza è come se fosse improvvisamente sospesa nel vuoto.
La filosofia, con i suoi metodi e strategie di pensiero, insieme ai filosofi e alle loro filosofie possono essere efficacemente utilizzate dal counselor filosofico per affrontare e risolvere le depressioni esistenziali di vario livello.
* Prof. Lodovico E. Berra
Medico specialista in psichiatria, psicoterapeuta, direttore dell’ Istituto Superiore di formazione e ricerca in Filosofia, Psicologia, Psichiatria, ISFiPP Torino, docente di "Teoria e Metodologia della pratica filosofica" e di "Psicopatologia e Psicologia clinica" e dal 2005 è professore stabilizzato di “Psicologia Biologica e Neuroscienze” presso IUSTO Rebaudengo, sede della Facoltà di Scienze dell' Educazione, Università Pontificia Salesiana, direttore del Master di specializzazione in Counseling Filosofico,
presidente fondatore della Società Italiana di Counseling Filosofico (SICoF) e della Società Italiana di Psicoterapia Esistenziale (SIPE), autore di numerosi lavori scientifici nel campo della psichiatria e della psicoterapia.
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