La NUOVA RIVISTA DI COUNSELING FILOSOFICO, in continuazione della Rivista Italiana di Counseling Filosofico, è la prima rivista del settore in Italia, diretta a tutti i professionisti e cultori di Pratiche filosofiche.
Copyright © ISFiPP Edizioni 2022
ISBN: 9788894672008
INDICE
Editoriale
Vita e Morte, Lodovico Berra
La morte è un evento che ogni essere umano fa fatica ad accettare. Non è semplice rassegnarsi al fatto che la vita possa avere un termine, che abbia un limite, una scadenza. È così forte il bisogno di una vita eterna che si arriva a creare nuovi mondi, nuove esistenze, vite dopo la morte, un aldilà. La nostra essenza vitale non può spegnersi, deve continuare a esistere, reincarnarsi, trovare altre forme di vita, in uno spirito immateriale o in una energia universale. Non siamo capaci di accettare, a volte neppure concepire, una fine che sia veramente definitiva. Questo quando in realtà è molto più misteriosa l’idea e il fenomeno della vita.
Articoli
Cineterapia. La potenza etica della narrazione nel counseling filosofico,
Paolo Cattorini
Vengono indicate le opportunità e i rischi dell’adozione del cinema e più in genere della letteratura narrativa all’interno di pratiche filosofiche come il counseling o di rapporti di cura come la psicoterapia o la psicoanalisi. L’obiettivo veritativo dell’esplorazione narrativa non è facile da saldare con la tensione a recare benessere al paziente o consultante. Inoltre viene spesso svalutata dai professionisti la componente etica del narrare, la qualità dell’alleanza autore-fruitore, il presupposto valoriale della voce narrante, le tattiche di nascondimento che il cinema adotta, l’intreccio antico tra mito e lógos.
L’esperienza della noia. Rileggere Heidegger ai tempi del COVID-19,
Anna Sordini
Fra l’éthos dei filosofi e il sentimento della noia esiste una bimillenaria inimicizia, che trova un riscontro anche nell’ostilità che l’opinione comune manifesta per questo sentimento, odiato ma anche poco conosciuto. Il saggio si prefigge di mettere in discussione i pregiudizi che avvolgono questo stato d’animo, divenuto in certo senso protagonista nel contesto della pandemia da COVID-19, e di evidenziarne il grande valore filosofico. A tal fine, viene proposta una lettura ragionata e interpretante del testo di Heidegger Concetti fondamentali della metafisica, del 1929, dedicato in buona parte al tema della noia e giudicato da Rüdiger Safranski “un capolavoro nascosto”. La potenza e l’originalità dell’indagine heideggeriana, svolta nella cornice di una metafisica fenomenologica, non solo costituiscono un arricchimento teoretico, ma sprigionano una miniera di indicazioni utili ancora oggi per vivere in modo più consapevole e libero questo fondamentale stato d’animo. Il saggio valorizza questa duplice dimensione, teoretica e pratica, del discorso di Heidegger, e presenta anche una valutazione del nesso, che inizia a profilarsi proprio nelle pagine sulla noia, fra le analisi metafisico-fenomenologiche dell’autore e le sue scelte in ambito politico.
Morte e angoscia di morte: un approccio esistenzialista alla comprensione della vita,
Lodovico Berra
Nella psicologia esistenziale la morte rappresenta un aspetto centrale e, secondo alcuni, il confronto con l’angoscia di morte è un momento fondamentale per una vera comprensione dell’esistenza. La morte è inevitabilmente collegata al sentimento di angoscia che evoca e per questo viene spesso evitata. Nell’approccio esistenziale è al contrario un argomento essenziale che ci consente di comprendere numerose patologie psichiche ma anche, e soprattutto, entrare in connessione con l’essenza della nostra esistenza.
La Stimmung del Dialogo Socratico,
Ada Moretti
Il Dialogo Socratico presenta una particolarità rispetto alle altre Pratiche Filosofiche: esso ospita infatti una fase di lavoro asimmetrica, in cui il gruppo dei partecipanti si scinde tra il narratore dell’esperienza personale (sulla cui base sarà formulata la definizione conclusiva) e il resto del gruppo (che avrà il compito di esplorare l’esperienza narrata).
Questa caratteristica influenza in modo cruciale l’intero Dialogo, poiché la narrazione dell’esperienza personale – tanto nella Pratica Filosofica quanto nella vita quotidiana – è sempre accompagnata da una specifica “atmosfera esistenziale”, che connota in modo pregnante l’esperienza stessa e che qui chiameremo Stimmung, ossia “tonalità emotiva”.
La Stimmung esprime la risonanza emotiva dell’esperienza umana nel senso più profondo del termine ed è inscindibile dagli aspetti cognitivi dell’elaborazione esperienziale: essa contribuisce perciò all’intera visione del mondo della persona, improntando a sé i significati esistenziali.
Quando si condivide un’esperienza, anche la Stimmung associata viene trasmessa, dando forma a quel canale di contatto tra narratore e ascoltatore attraverso il quale l’esperienza viene recepita e compresa dall’Altro, agganciandosi ai significati personali di quest’ultimo.
Il counseling filosofico e la dimensione affettiva,
Enzo Novara
Ci si interroga sulla legittimità del considerare, all’interno di un counseling “filosofico”, la dimensione delle emozioni. Si mostra come la dimensione affettiva sia un ambito di riflessione centrale nella storia della filosofia e, con le dovute attenzioni, possa e debba rientrare nel campo di intervento del counselor filosofico, a diversi livelli.
L’esserci del counselor filosofico con chi accoglie e ascolta la richiesta d’aiuto di chi vive la sofferenza dei DCA,
Beatrice Anderlini
Aiutare chi soffre di Disturbi del Comportamento Alimentare significa accogliere la persona nella sua unità espressiva, che “chiede” di essere ascoltata e non identificata con il suo disturbo. Ascoltare e accogliere l’unità espressiva della persona significa praticare la relazione dell’aver cura come luogo dove comincia il senso dell’esserci. Solo ascoltando si possono comprendere i processi di elaborazione del significato dell’esperienza che l’altro attiva per situarsi nel mondo. Saper ascoltare l’altro con attenzione sensibile al suo esserci significa mettere l’altro al centro, vuol dire lasciarsi interpellare dalle sue parole qui e ora. Quello che conta è comprendere ciò che esprime, senza affidarsi a teorie che fanno pensare in via generale, distogliendoci dalle singole situazioni concrete, impedendo di vedere i casi particolari nella loro singolare unicità. È partendo dall’espressione “ascoltare la persona nella sua unità espressiva” che si è caratterizzato il mio esserci da counselor filosofico in un percorso di pratiche filosofiche creato per chi ascolta la richiesta d’aiuto di chi vive la sofferenza dei DCA, per “decostruire e ricostruire”, in un “circolo ermeneutico”, i significati dei temi generatori esistenziali da loro accolti.
Editor-in-chief
Lodovico E. Berra M.D., Ph.D.Editorial Board
Angelo Caruso Ph.D.Annarita Dibenedetto Ph.D.
Enzo Novara Ph.D.
Diego Papurello M.D., Ph.D.
Alberto Rezzi Ph.D.
Mariacarla Zunino Ph.D.